Un anno fa tornavamo dalla ventesima edizione di Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione, con una sensazione di cauto ottimismo, con le aziende del settore vogliose di ripartire dopo la pandemia e intenzionate a investire anche nella comunicazione e nel marketing (leggi l’articolo).
Dodici mesi dopo siamo di nuovo alle porte dell’evento, in programma a Parma dal 3 al 6 maggio 2022. La situazione non è migliorata, se la pandemia sta lentamente cedendo il passo, la guerra in Ucraina e l’impennata del costo delle materie prime hanno ulteriormente depresso i mercati, anche quello dell’agroalimentare. Ad ogni modo i fondi del PNRR in arrivo e la crescita dell’export verso alcune nazioni chiave, fanno ben sperare. Cibus resta uno degli appuntamenti chiave per capire lo stato di salute dell’agroalimentare, a Parma saranno 3.000 le aziende che esporranno i loro prodotti in attesa di migliaia di buyer italiani ed esteri, al momento si sono già registrati 50.000 operatori italiani e 2.000 top buyer stranieri, si attendono complessivamente oltre 70.000 visitatori.
Saranno circa mille i nuovi prodotti che verranno presentati durante la fiera per poi essere immessi sul mercato. A farla da padrone saranno i trend del periodo: attenzione a salute e benessere, territorialità e packaging sostenibile.
Cibus Parma diventa “carbon neutral”
Una curiosità, l’edizione 2022 di Cibus sarà la prima “carbon neutral”, ovvero a impatto zero sull’ambiente, attraverso la compensazione delle emissioni di gas serra generate dall’evento con i cosiddetti “crediti di carbonio” che finanziano progetti di mitigazione dei cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile.