Era il 2017 quando, sul sito Signes.com, comparve una ricerca che ancora oggi fa discutere. Intitolata “Branded in memory”, la ricerca/esperimento aveva come scopo quello di scoprire quanto, alcuni dei brand più conosciuti sul mercato, facessero realmente parte di noi.
La domanda che si poneva lo studio era: i loghi di aziende globali come Apple, Starbucks e Foot Locker sono progettati per creare associazioni istantanee di marchio nella mente di miliardi di persone che li vedono ogni giorno. Ma con quanta precisione possiamo ricordare le caratteristiche e i colori di questi famosi simboli?
Furono selezionati 10 loghi iconici (Apple, Adidas, Burger King, Domino’s, Eleven Seven, Foot Locker, Starbucks, Walmart, Target e Ikea) e a 156 cittadini americani fu chiesto di disegnarli a memoria nel modo più accurato possibile.
I risultati? La maggior parte delle persone si dimostrò molto brava a ricordare i colori del marchio: circa l’80% riuscì a selezionare le tavolozze corrette per i propri disegni, mentre le forme e gli elementi nei loghi risultarono più difficili da memorizzare.
Si è inoltre dimostrato che, quando il logo di un marchio cambia nel tempo, alcune persone tendono a fondere le versioni vecchie e nuove. Allo stesso modo, a volte commettiamo errori quando la pubblicità utilizza simboli forti non utilizzati nel logo (ad esempio, la corona di Burger King).
Nel complesso, tuttavia, il 16% delle persone disegnò loghi quasi perfetti e il 37% erano comunque buoni, anche se non perfetti.
Esaminiamo alcuni casi specifici della ricerca,
Burger King
L’azienda famosa fondata nel 1954 in Florida si posiziona a metà classifica con solo il 18% delle rappresentazioni accurate. Un dato interessante è che il 21% dei partecipanti rappresenta il logo di Burger King con una corona. Secondo la ricerca, le ragioni della presenza della corona sono da trovare nel fatto che nel primo logo, creato nel 1954, era presente proprio una corona. Nel 1957, una nuova versione mostrava un re seduto su un hamburger con lo slogan “Home of the Whopper” (Patria del Whopper). Solo nel 1969 il logo ha assunto l’aspetto attuale: un hamburger con il nome del marchio al suo interno. Nonostante la rimozione del re dalla grafica, il suo ruolo rimane nel nome dell’azienda e gioca un ruolo fondamentale anche nella pubblicità (come le corone di cartone negli store). Il risultato è una fusione tra nome, pubblicità e logo stesso, come se la corona identificasse Burger King più dell’hamburger attuale.
Apple
Passando alle prime posizioni, non possiamo non menzionare la famosa mela di Apple, che si posiziona al terzo posto con il 20% di accurate rappresentazioni. Il logo Apple che conosciamo oggi è stato realizzato nel 1977 dall’agenzia Regis Mckenna. Inizialmente, raffigurava Isaac Newton seduto sotto un albero di mele, ma è stato semplificato per renderlo più adatto al business, come richiesto da Steve Jobs. Il morso è stato incluso per evitare confusioni con un pomodoro e per dare un tocco “geek”. Dal 1977 al 1997, è stata utilizzata una mela a strisce colorate, mentre con il ritorno di Steve Jobs nel 1997 si è optato per un colore monocromatico.
Tra gli errori più comuni nella rappresentazione del logo Apple ci sono la direzione del morso (84%), l’omissione della foglia (33%) e la direzione sbagliata della foglia (15%). Il 3% ha disegnato il vecchio logo a colori.
IKEA
Infine, arriviamo al primo posto: il logo di IKEA, che ha ottenuto il 30% di rappresentazioni quasi perfette e il 56% di buone rappresentazioni, superando i concorrenti nella classifica di Branded in Memory. IKEA è la più grande azienda al mondo per la fornitura di mobili, fondata nel 1943 da Ingvar Kamprad. Il nome IKEA è un acronimo che rimanda al nome e cognome dell’imprenditore e al luogo di nascita del fondatore.
La semplicità del logo IKEA è nel lettering con l’utilizzo del carattere sans-serif della famiglia Futura. Non è presente un simbolo sostitutivo o integrato come per altri marchi. I colori giallo e blu richiamano la bandiera svedese e trasmettono fiducia, gioia e ottimismo. È facile comprendere perché il marchio IKEA sia stato il più memorizzato e rappresentato. La sola difficoltà riscontrata tra i partecipanti al test è stata la scelta tra lettere maiuscole o minuscole (8%). Circa il 40% ha incluso comunque l’ovale giallo retrostante la scritta.